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Verso la mezzanotte tra il 12 e il 13 giugno del 1981, Angelo Licheri, un fattorino sardo che lavorava a Roma, si presentò come volontario sulla bocca del pozzo di Vermicino intenzionato a farsi calare giù per soccorrere il piccolo Alfredino Rampi incastrato a 60 metri di profondità. Convinse i Vigili del fuoco a imbracarlo e senza nessuna esperienza e con un gran coraggio iniziò la discesa. Poteva restare in quella posizione al massimo 25 minuti: ci restò per 45, ferendosi contro le pareti rocciose del pozzo, raggiungendo il bambino, pulendolo dal fango, parlandogli e confortandolo. Non riuscì a salvarlo nonostante avesse fatto tutto il possibile per tirarlo fuori: il fango, il pozzo strettissimo, le corde che scivolavano, il bambino incastrato e ormai privo di forze lo hanno costretto a desistere e a risalire sfinito e disperato. Angelo Licheri si racconta in questo libro autobiografico, scritto in prima persona con un linguaggio diretto e semplice come il suo parlato. Prefazione di Walter Veltroni.